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Latte: obbligo di indicare l’origine in etichetta

Dal 19 aprile è scattato l’obbligo di indicare l’origine in etichetta per il latte e i prodotti caseari: un passo importante per la tutela del Made in Italy.

Novità in materia di etichettatura del latte e dei prodotto lattiero-caseari: dal 19 aprile è entrato in vigore il decreto, in attuazione del regolamento (UE) n. 1169/2016, che rende obbligatorio indicare in etichetta l’origine del prodotto. 

L'obbligo si applica al latte vaccino, ovi-caprino, bufalino e di altra origine animale.

Le informazioni che devono essere indicate in etichetta (in modo chiaro, visibile e facilmente leggibile da parte del consumatore) sono le seguenti:

  • “Paese di mungitura”: nome del paese dove il latte è stato munto;
  • “Paese di condizionamento o di trasformazione”: nome del paese dove il latte è stato condizionato o trasformato.

Nel caso in cui il latte, commercializzato come tale o quale ingrediente di prodotti lattiero caseari, sia stato munto, condizionato o trasformato nello stesso paese, si potrà trovare la semplice dicitura “Origine del latte: Italia”.

Se invece le operazioni di mungitura, condizionamento o trasformazione avvengono in paesi diversi dell’Unione Europea, si potranno utilizzare le diciture “latte di Paesi UE” per la mungitura e “latte condizionato o trasformato in Paesi UE” per il condizionamento e la trasformazione.

Infine, nel caso in cui tali operazioni avvengano in paesi non facenti parte dell’Unione Europea, si utilizzeranno le diciture “latte di Paesi non UE” per la mungitura e “latte condizionato o trasformato in Paesi non UE” per il condizionamento e la trasformazione.

Questo sistema innovativo di etichettatura rappresenta un importante passo avanti nella tutela del Made in Italy, e una vera e propria sperimentazione tutta italiana.

Il provvedimento è stato fortemente sostenuto anche dalla Coldiretti, perché tutelare il latte italiano significa difendere un sistema che garantisce una sempre maggiore qualità del prodotto, crescita economica e mantenimento di posti di lavoro.

Dal 19 aprile, le aziende avranno un tempo non superiore a 180 giorni per smaltire le confezioni etichettate con il sistema precedente. Trascorso tale periodo, le confezioni rimanenti dovranno essere ri-etichettate seguendo le nuove regole.

Sono esclusi dall’applicazione del provvedimento il latte fresco, già disciplinato ai sensi del decreto interministeriale del Ministero delle attività produttive e del Ministero delle politiche agricole e forestali del 27 maggio 2004, ed i prodotti lattiero-caseari marchiati come DOP, IGP, STG e biologici; rientrano invece pienamente latte UHT, burro, yogurt, mozzarella, formaggi e latticini.


Per ulteriori informazioni e per supporto nella gestione del nuovo sistema di etichettatura potete contattare i nostri professionisti all’e-mail info@inevo.it o cliccando direttamente qui.



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